La fame nel mondo

La lunga dominazione coloniale che l'Europa ha esercitato sui paesi d'Asia e d'Africa è la causa principale di una certa mentalità di superiorità razziale che, più o meno inconsciamente, la gran parte dei bianchi hanno contratto. Il grado inferiore di progresso economico-tecnico a cui sono rimasti i popoli sotto-sviluppati viene a volte attribuito ad una loro generica inferiorità rispetto a noi, di carattere razziale: «Sono poveri, affamati, analfabeti - si dice o si pensa - semplicemente perché non hanno le nostre qualità d'intelligenza, di volontà, le nostre capacità lavorative... Sono razze inferiori che forse mai riusciranno a portarsi al nostro livello di progresso materiale e civile».
Il razzismo dei bianchi verso gli altri popoli è causato praticamente da questo sottofondo mentale, che in alcuni casi può spingere ad un vero razzismo attivo (come in Sud Africa o in alcuni Stati degli U.S.A.), ma che generalmente, pur non portando ad atti contro la morale, è fortemente radicato nella mentalità dell'uomo comune e ne condiziona i giudizi rispetto alle altre popolazioni.
Ora, le pretese «inferiorità razziali» non sono altro che «diversità culturali» e «diversità di condizioni di vita». Cioè, da una parte il diverso atteggiamento mentale di fronte al fatto tecnico, di cui parleremo più avanti, e dall'altra un effettivo minor sviluppo fisico ed intellettuale, frutto però non di inferiorità razziale congenita, ma di sotto-nutrizione e di miseria (malattie, alloggi malsani, analfabetismo, ecc.).
Per molto tempo, ad esempio, si è creduto ed affermato, anche da parte di studiosi, che giapponesi e cinesi fossero costituzionalmente più piccoli degli europei. Poi si è visto che la statura dipende in gran parte dal!'alimentazione: i più ricchi, che potevano mangiare con abbondanza, erano più alti della maggioranza della popolazione ed in Giappone, col crescere del livello di vita e col migliorare dell'alimentazione, anche la statura media è cresciuta. Dal 1936 al 1958, la statura media dei giovani visitati alla leva militare in Giappone è cresciuta da un metro e 57 ad 1,63. Il fenomeno si riscontra anche in Italia, sia nella differenza di statura fra italiani del nord ed italiani del sud, sia all'aumento generale di statura registrato nell'ultimo decennio, dovuto alla più abbondante e più varia alimentazione.
Quello che vale per le caratteristiche fisiche, è vero anche per quelle intellettuali e psicologiche. «Nessuna calamità - scrive il De Castro nel suo "Geografia della Fame" - è capace di degradare così profondamente ed in un modo così nocivo la personalità umana come la fame». Studenti africani che nel loro paese, con un'alimentazione insufficiente ed abitazioni malsane, erano svogliati e sembravano di poche capacità, portati in Europa hanno rivelato di poter riuscire negli studi come ed a volte anche meglio dei loro coetanei europei. Il motivo di questo cambiamento non è altro che una adeguata alimentazione ed in genere un livello di vita più umano, che permette l'applicazione intellettuale.
Quanti aspetti della vita individuale e sociale dei popoli sottosviluppati si spiegano con la fame e la miseria! L'instabilità democratica, l'incapacità di applicazione a lavori metodici, il fatalismo e l'atteggiamento passivo di fronte alla vita, le subitanee rivolte ed i furori di intere popolazioni, sono tutti fatti che non dipendono da inferiorità razziali, ma dalla degradazione che certe popolazioni hanno subito attraverso secoli di miseria e di fame.
Diciamo dunque che la fame non è causata da inferiorità razziali di qualsiasi genere, ma piuttosto è la fame stessa che rende gran parte dell'umanità incapace di elevarsi dalle miserevoli condizioni in cui vive.
Da «La fame nel mondo» di Pietro Gheddo - Ed. P.I.M.E.



in La Voce dei Poveri: La VdP febbraio 1965, Febbraio 1965

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