Il movimento "Mani tese"

Chiedersi il perchè del Movimento «MANI TESE» è la stessa cosa che chiedersi il perchè voi vi siete interessati del problema della fame nel mondo.
«MANI TESE» non è un'associazione ma un movimento. Ed un movimento si mette in moto da solo, non ha bisogno di fondatori, di tessere, di statuti. Nasce da una esigenza sentita da tutti, da una coscienza popolare, da una necessità urgente. Per appartenervi non sono necessarie iscrizioni, basta interessarsi e far qualcosa per il problema. Appartiene al movimento chi finanzia una scuola od un cantiere nei paesi della fame e chi, non potendo far altro, prega il Buon Dio che su questa terra vi sia più giustizia e meno sofferenza.
Così è nato il movimento «MANI TESE» da cento iniziative sbocciate qua e là, da una presa di coscienza sempre più diffusa e responsabile dei doveri di ciascun uomo verso i suoi simili, da mille richieste pervenute a tutti quegli organismi ed istituti che già da molto tempo si interessano del così detto Terzo Mondo.
La Segreteria «MANI TESE» vuol solamente rispondere a questo movimento, render possibili e coordinare queste iniziative, fare da trait-d'union tra coloro che vogliono fare qualcosa e coloro che hanno bisogno di qualcosa.
Non è il caso di ripetere qui quanto sia urgente, immenso e tragico questo problema della fame o meglio del sottosviluppo, poiché la fame non è altro che l'aspetto più appariscente e la conseguenza più dolorosa di tutto uno squilibrio economico-sociale esistente tra i diversi popoli della terra.
Ce lo siamo sentiti dire anche alla vigilia dello scorso Natale da Papa Paolo VI: «Il primo dei bisogni dell'umanità è la fame». Ma già più volte Giovanni XXIII vi aveva insistito nelle sue encicliche e nei suoi discorsi: «Tutti noi siamo in solido responsabili delle popolazioni sottoalimentate. Si deve sperare che per l'avvenire i paesi ricchi raddoppieranno gli sforzi per aiutare coloro che s'incamminano sulla via del progresso».
Sinceramente nessuno può disinteressarsene, è un problema che ci riguarda tutti: dal punto di vista morale non possiamo ignorarlo, da quello politico non possiamo evitarlo, da quello economico i nostri stessi interessi ci impongono di trovargli una soluzione.
I governi e le potenze se ne stanno preoccupando, gli economisti ne hanno indicate le dimensioni e le soluzioni, tutti gli uomini di buona volontà si sono sentiti impegnati a risolverlo.
Già è stato fatto molto, specialmente all'estero e da nazioni più ricche della nostra. In Germania Occidentale, una magnifica organizzazione, la MISEREOR, sostenuta dal Governo e da tutto l'episcopato cattolico, ha distribuito in cinque anni 34 miliardi di lire. In Francia, i Vescovi hanno istituito un Comité Catholique Contre la Faim che ha i suoi incaricati in tutte le diocesi ed in tutte le associazioni, che promuove una giornata nazionale contro la fame, e che finanzia molte microrealizzazioni nei paesi africani.
Il Comitato «MANI TESE» si è costituito allo scopo di mettersi al servizio di tutti coloro che vogliono rispondere agli appelli dei Papi e della F.A.O., per condurre con metodo e continuità la campagna contro la fame e la miseria nel mondo e così dare una testimonianza di carità ai paesi in via di sviluppo, evitando però ogni paternalismo.
A questo scopo si propone di:
- sensibilizzare l'opinione pubblica al problema della miseria e delle necessità altrui con pubblicazioni varie, sussidi, conferenze, documentari, mostre ed altre iniziative;
- ricevere le richieste provenienti da persone di qualsiasi paese, da missionari di qualsiasi istituto, non tenendo conto né della nazionalità, ne della religione, ne dell'opinione filosofica, ma unicamente della reale e documentata necessità;
- far conoscere queste richieste e raccogliere fondi per corrispondervi.
Questo è il nostro programma. Questo foglietto servirà a tenere uniti tutti coloro che vogliono aderire al movimento.
Siamo fiduciosi che voi, che già avete dimostrato la vostra sensibilità al problema, assumerete la vostra parte di responsabilità. Non dimentichiamo però che la nobiltà dell'agire dipende dal fine per cui agiamo. Ci si può interessare al problema per interesse, per paura del peggio o per semplice umanitarismo. Ma se il nostro fine è trascendente, il valore della nostra azione sarà ugualmente trascendente.

(da «Mani tese» - ottobre 1964
Redazione: Via Mosè Bianchi, 94 Milano).



in La Voce dei Poveri: La VdP novembre 1964, Novembre 1964

menù del sito


Home | Chi siamo |

ARCHIVIO

Don Sirio Politi

Don Beppe Socci

Contatto

Luigi Sonnenfeld
e-mail
tel: 058446455

Link consigliati | Ricerca globale |

INFO: Luigi Sonnenfeld - tel. 0584-46455 -