L'unica gioia Gesù

Posso scriverlo e testimoniarlo con serena e chiara sincerità, anche se in questo momento nella mia anima vi è la nebbiosa pesantezza del caldo estivo. Tutto ora mi è gravoso e soffoca come una stanchezza invincibile fino a diventare penosa tentazione di sconforto, di delusione. Sono i brutti momenti di come quando si ha sete e non si può non credere che all'acqua di una sorgente sotto la roccia, fresca di muschio. E' come quando si ha sonno (il sonno che ormai ha vinto perchè dorme già il cuore e il cervello e il mondo d'intorno è già tutto un sogno fatto di strana e assurda realtà), allora l'unica cosa che conti è lasciarsi cadere anche su un letto di pietre. E' triste il sopraffarci del bisogno dell'immediato, del concreto, del sensibile.
Ma è anche normale che succeda: la nostra condizione umana lo esige. E non bisogna assolutamente spaventarsene. Bisogna saper ascoltare - sia pure con un tremito di terrore nell'intimo dell'anima - il grido della carne come il vento a tempesta sulle cime delle montagne o il mare violento che si frange sugli scogli. Bisogna saper accogliere con serena pazienza, con dolcezza di Amore, le giornate nere dell'anima come la stagione cattiva per troppo freddo, per un cielo piovigginoso che non schiarisce mai, per un caldo soffocante che soffoca perfino il pensiero.
Perchè la nostra variabilità è spesso disperazione che sconcerta ma è anche, a pensarci bene, la nostra speranza di salvezza. Perchè oggi siamo così, ma domani possiamo essere diversi: sì, è vero, anche in peggio possiamo cambiare, ma anche in meglio: anzi mi sembra che cambiare voglia dire soltanto migliorare.
Posso scriverlo e è dolcemente bello testimoniarlo. Questa vita, questa esistenza è veramente diversa, un'altra cosa, perchè vi è Lui, Gesù. Da quando è venuto Lui (ma da sempre perchè prima tutto era nella speranza, nell'attesa di Lui) il mondo, l'umanità e le cose sono essenzialmente diverse.
Hanno acquistato una luce dal di dentro. La loro preziosità non è più per quello che manifestano o che possono dare, ma è per quello che coprono, nascondono, velano.
Il mondo è come una parola scritta o pronunciata: è bellissima la sua grafia e dolcissimo il suo suono, anche se è il rombo del tuono e del fulmine che sento esplodere in questo momento in un cielo di tempesta, ma il suo significato, la Verità che esprime, è adorabile.
E' un immenso Mistero Eucaristico questo mondo le cui apparenze valgono soltanto per il loro essere contenenti la sostanza di Dio, il Corpo, il Sangue, l'anima, la Divinità di Gesù.
Da dopo che l'Incarnazione è avvenuta, Gesù è nascosto, è dentro tutte le cose.
Lo incontro ad ogni passo, lo vedo dovunque, lo sento in ogni cosa.
Sì, è vero, è perchè sono innamorato di Lui, ma non è il mio Amore che lo rende presente, che crea la sua presenza con immaginazione amorosa. Il mio Amore per Lui è soltanto Fede che Lui è Dio. E' Dio fatto Uomo e quindi perchè questo è Mistero di Dio è a misure infinite, è a potenza onnipotenza, è a verità e realtà totali. Forse non credo abbastanza che il mondo è troppo piccolo per la Sua immensità, ma non soltanto per la Sua immensità di Dio, ma anche per la Sua immensità di Uomo. Perchè mi sembra d'intuire che la Sua realtà umana abbia acquistato possibilità di essere dentro a tutte le cose fino al punto che tutta la realtà creata ha in sé, dentro, sotto le sue apparenze, la realtà del Corpo e del Sangue di Gesù Cristo.
Perchè la Redenzione da Lui compiuta mi pare che voglia dire la Sua presenza in tutte le cose e in ogni uomo fino al punto che tutte le cose (e ogni uomo) sono salvate perchè son Lui, il Figlio di Dio «per mezzo del quale tutto è stato fatto e senza di Lui neppure una delle cose create è stata fatta».
Cerco Lui in tutte le cose. Cerco con tutta l'anima. Vi gioco tutta la Fede che mi è stata data. Vi getto dentro tutto l'Amore di cui sono capace. Non mi preoccupo di quello che posso rischiare. E alzo ogni velo. Frugo in ogni angolo. Entro in ogni segreto.
Non è alla mia luce che cerco, ma a quella che Lui ha acceso. Non può essere questa ricerca, è logico, secondo la mia ragione, né secondo quella degli uomini, ma è secondo le Sue ragioni, cioè sulla Sua linea, sulla Sua Parola, secondo il Suo mistero.
Ho deciso da tempo di fidarmi di Lui, di fidarmi soltanto di Lui e quindi di affidarmi a Lui.
Lo so che sono come un bambino che si lascia portare per mano. Come una pecora che ascolta la voce del pastore. Come un innamorato che crede soltanto all'Amore...
Può darsi che sia un'illusione. Un sogno bellissimo ma a vuoto come tutti i sogni che sogna la nostra voglia d'infinito. Può darsi che tutto sia sbagliato.
Sono felice allora di avere sbagliato. Di essermi ingannato. Di avere sognato. Perchè è un errore troppo vero. Un inganno troppo meraviglioso. Un sogno troppo realtà.
A volte quando penso al Paradiso per una voglia terribile che tutto ormai sia scoperto, posseduto, sicuro, mi pare che non possa essere vero perchè mi sembra che sia troppo, che sia troppo...
Posso scriverlo e testimoniarlo con chiara e sicura sincerità: Gesù è infinita gioia. Mi ha reso buone tutte le cose. Mi ha dato d'amare ogni uomo e ogni donna. Ha fatto vero quest'Amore. Ha liberato con misure infinite di libertà la mia povera e paurosa libertà.
E tanta luce al lumicino della mia intelligenza. Immensa e dolcissima poesia al mio fragile sentimento. Universalità di totale esistenza all'istante del mio vivere. Vastità grande come tutto il cielo e tutta la terra alla mia piccola zolla di terra.
Non so come dirlo e ho tanta paura che tu non capisca o peggio ancora che tu pensi che sia sentimentalismo sciocco, innamoramento assurdo, poesia a costo di tutto.... ma io ho gioia di Lui quando bevo un bicchiere d'acqua fresca. E' felicità di Lui quando guardo chi amo nella limpidezza degli occhi. E' contatto con Lui, è raccogliere e vivere la Sua presenza, è godere del miracolo della Sua Redenzione, è essere una cosa sola con Lui, è darGli di essere soltanto Lui, ogni volta che mi è data la gioia del volersi bene fra noi. E' cuore aperto al Suo infinito una nottata di stelle, immerso nel buio di una montagna. Dentro la primavera splende la Sua Resurrezione. Nella dolcezza dell'autunno è l'attesa serena e fiduciosa di Lui e negli alberi spogli e dolorosi dell'inverno è la Sua croce dolore del mondo. Tutta la luce e fuoco acceso nell'estate è così tanto Lui, il sole che è vita di ogni uomo e di tutta l'umanità.
E la Sua presenza diffusa dovunque, il Suo Mistero che tutto ha colmato, la Sua sostanza che sta dentro ad ogni cosa, non mi soffoca, mi libera invece, non mi schiaccia ma mi porta via con meravigliosa dolcezza, perchè non si impone ma mi si offre, mi si dona. Allora mi affascina, mi conquista e mi lascio andare alla Sua gioia profonda.
E' difficile raccontare come Dio sia motivo di gioia, come è difficile dire del sole che illumina e riscalda, dell'acqua che rinfresca, dell'Amore che colma e sopraffa.....
Non sono un mistico: ma soltanto due poveri occhi che vedono o meglio cercano di vedere senza fatica e senza sforzo, soltanto aprendosi e dolcemente guardando, dentro le cose, oltre la loro apparenza. Un povero cuore che cerca soltanto di essere aperto a tutto l'Amore perchè allora sa bene che soltanto Dio gli potrà bastare. Una piccola anima che ha scelto di credere fino in fondo che è Dio che ha creato il mondo e che Suo Figlio fatto Uomo se l'è fatto interamente Suo vivendolo e morendovi dentro. E ora tutte le cose e ogni uomo e tutta l'umanità sono le apparenze del Suo Mistero, del Suo essere Lui principio e fine e sostanza vera di tutte le cose.
E' gioia dolce, completa, sicura. L'unica pena è che tutta questa gioia di cui colma e trabocca l'anima mia, Lui l'ha dovuta pagare a prezzo di sangue e di Croce. Perchè io sia felice Lui ha patito.
Ma a volte guardo quella Sua immagine fatta tutt'uno con la Croce della mia chiesetta e anche allora è una grande gioia perchè quella misura infinita di dolore so bene che vuol dire misura infinita di Amore: non può che essere gioia, infinita dolcissima gioia sapere di essere cosi tanto amati, così tanto amati da Dio.


don Sirio


in La Voce dei Poveri: La VdP giugno 1964, Giugno 1964

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