La poesia dei giorni

8 marzo - Ho ricevuto una lettera che mi aiuta a capire questi giorni. Noi siamo strumenti e Dio illumina attraverso il nostro essere e il nostro operare.
8 marzo - «Laudato sia l'ulivo nel mattino! Una ghirlanda semplice, una bianca tunica, una preghiera armoniosa a noi son festa! Chiaro e leggero è l'arbore nell'aria. E perchè l'imo cor la sua bellezza ci tocchi, tu non sai, noi non sappiamo non sa l'ulivo». Questi versi hanno danzato alle mie finestre coronate di ulivi mentre il vento li scuoteva. Li ho contemplati con amoroso cuore.
9 marzo - Scendo spesso nel centro di Firenze ora che c'è la Mostra della mia pittura ed è una cosa bellissima abitare in una città come Firenze. Ogni volta che ci vado riporto a casa armonie di linee, splendore di pietre antiche che il sole ha impatinato e il sole indora,
10 marzo - Siamo alle pulizie di Pasqua, sono giornate faticose, ma le sento come una festa; è splendido preparare la casa perchè Lui verrà con la sua benedizione, è un lavoro consolante perchè verrà Lui con la Sua luce tra queste mura.
18 marzo - E' finita la mia mostra di pittura, Una signora mi diceva stasera che do un senso di apertura e di fiducia, io dico a me stessa: Coraggio Grazia ce la devi fare!
19 marzo - Pur sotto un cielo gravido di nubi e lo spirare di venti gelidi primavera muove il suo miracoloso attacco, tutte le forze mobilitate gonfiano i rami di gemme e trapuntano le prode di fiori. Stamani era fiorito anche un piccolo pesco nel mio giardino.
19 marzo - Da quando è stato ammalato il mio bambino continua a dormire con me. Ieri sera mi diceva: Quando io mi sposerò tu mi darai un pezzo della tua casa e quando verrà la sera inventeremo una scusa alla moglie e io continuo a dormire con te. Mi scrive anche le poesie quella di oggi dice:
La mamma per il suo bambino è il cuore, la speranza l'amore. Insomma tutto. La mamma è la creatrice del suo bambino, la mamma è la donna che lo ha allevato (se non è morta prima).
26 marzo - Una Messa solenne con la partecipazione di tutti i frati e i Padri del Convento di San Domenico ha celebrato l'ultima cena del Signore. Quando però battevano le bacchette sentivo l'eco di tutte le crocefissioni e la passione del mondo, Don Mazzolari scrive che solo chi ha provato la passione è degno della Pasqua. E tutti quei dolori al suono delle bacchette erano un annuncio di resurrezione, una beatitudine per quanti soffrono. Il rito è stato magnifico; trenta frati sotto le arcate cinquecentesche con gli abiti bianchi si muovevano intorno all'altare e al Confiteor si sono gettati a terra, quasi scomparissero.
Io l'ho dipinto in cuore a ricordo della nostra «Ultima Cena».
27 marzo - Oggi ho ricevuto una lettera che aspetto da vent'anni, leggendola ho saputo nel mio segreto il perchè di tante pene e della mia salute malferma. Essa dice: Cara Grazia, ormai siamo risorti, non c'è più nulla da fare. La morte è un'utopia, perchè non si può morire, siamo fratelli del Risorto, incorporati a lui nella crocifissione, ma quella passò e fu la mattina di Pasqua, Veramente è risorto e noi con lui! L'uomo è fatto di speranza, perchè è la speranza la verità nella quale si vive. Soffrire, aspettare, morire, l'angoscia, il buio... è tutto una illusione: «praeterit figura huius mundi». Il nostro destino è l'allegria perchè Gesù è risorto.
31 marzo - Stanotte le stelle si dondolavano nel golfo azzurro del cielo, intorno le nuvole avevano forma di fantastici continenti. Pregare in queste notti è essere molto vicino al mistero di Dio.
6 aprile - La mattina cantano fitto fitto gli uccelli, hanno un loro segreto e lo dicono al giorno che viene. Mentre aspettavo che la casa si destasse pensavo a «La voce dei poveri» del mese di marzo, è vero, risorgiamo col Cristo che emerge dalla tomba, ma abbiamo pur sempre le mani ed i piedi forati dalla crocefissione.
Grazia Maggi


Quello che Dio chiede alle sue figlie non è di recitare la commedia davanti alla sua maestà, ma di servirla.
Bernanos



in La Voce dei Poveri: La VdP aprile 1964, Aprile 1964

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