Cristianesimo impossibile

Turismo religioso

E' invalso sempre più l'andazzo e pare quasi diventato una delle forme del famoso apostolato moderno, di moltiplicare i pellegrinaggi ai diversi santuari in Italia e all'estero. Ormai le parrocchie, nella stagione propizia, si danno da fare per organizzare pellegrinaggi a ritmo serrato. Le Associazioni cattoliche organizzano pellegrinaggi. Gli istituti religiosi, i gruppi di preghiera, le pie unioni organizzano pellegrinaggi. E' un momento veramente di fervore questo dei pellegrinaggi e se dovessimo giudicare e misurare l'intensità della Fede di questo nostro tempo dal numero dei pellegrinaggi ai Santuari, ne verrebbero conclusioni consolantissime, da esclamare euforicamente: dicano quel che vogliono, ma ce n'è ancora di Fede a questo mondo!
Per organizzare un pellegrinaggio penso che il programma più grosso sia scovare il Santuario che possa essere attraente e suscitare entusiasmo. E' chiaro che vi dev'essere anche un contorno di interesse turistico ma a questo scopo si rimedia facilmente allungando il viaggio nell'andata o ritorno con soste dove l'attrazione turistica è più invogliante. Spesso vengono fuori itinerari assai strani e assurdi pellegrinalmente parlando, ma questo non ha importanza.
Per i servizi di trasporto e per quelli logistici è molto semplice: basta rivolgersi ad agenzie di viaggio e tutto a posto. Offrono discreti vantaggi per gli organizzatori e una sicurezza assoluta di trasporto comodissimo, di alberghi di lusso, di ristoranti caratteristici e ogni e qualsiasi servizio.
Se ne parla dall'altare, manifesti con ben specificate le tariffe, propaganda spicciola impegnando a fondo l'Azione Cattolica o altre forze a disposizione.
Si arriva con facilità al numero necessario e il giorno stabilito, dopo una funzione religiosa propiziatrice, ha inizio il pellegrinaggio. Farebbe proprio colore descrivere queste comitive di moderni pellegrini e pellegrine e cogliere la strana mescolanza di fervore religioso, di soddisfatta curiosità turistica, di gustata compiacenza alberghiera, di accresciuto, sospiroso costume borghese...
Ma non so quanto lusinghiero e entusiasmante, a pensarci bene, che confusi, ma vivamente presenti fin forse a essere determinanti e preponderanti, in molti casi, confusi con la serietà di un pellegrinaggio, vi si trovino elementi disorientanti e forse sconcentranti quali per esempio la riduzione del problema religioso a occasione turistica, l'adattarsi di una ricerca di santificazione a soddisfazione più o meno egoistiche, il consentire a che il cristianesimo sia concepito in modo dilettantistico e vissuto, fino forse a rimanere tutto lì, in pratiche assai formalistiche e assai superficiali e mediocri, o improvvisate per l'occasione.
Lo so che i pellegrini si confessano, fanno la S. Comunione, ascoltano qualche predicozzo, visitiamo luoghi santi, hanno esperienze di quanta Fede c'è nel mondo dei Santuari, cantano inni e accendono candele ecc.
Però forse quando c'è da fare una colletta per un caso disgraziato, per una famiglia bisognosa, per la fame nel mondo, per il problema missionario ecc. i fervorosi pellegrini e le ferventi vecchiette turistico-religiose che si preparano le migliaia e migliaia di lire per il pellegrinaggio turistico dove andranno a cantare inni e accendere candele e di dove torneranno cariche di entusiasmo di ricordini sacri comprati alle botteghe dei santuari, cercheranno i quattro spiccioli per i poveri, per i malati, quando non diranno, lacrimando, che proprio non possono niente.
Perchè gli organizzatori non chiedono ai pellegrini e alle pellegrine, una precisa e chiara aggiunta alle tariffe stabilite, per portare gratis qualche povero al pellegrinaggio, per aiutare la S. Vincenzo, per provvedere ai pellegrinaggi di malati e di infelici per mezzo dell' U.N.I.T.A.L.S.I., per sollevare la solitudine dei carcerati ecc.?
In qualche modo è doveroso che qualcosa del serio spirito, così sacro e santificante, degli antichi pellegrini che camminavano e camminavano nella sofferenza e nella penitenza, verso i Santuari e i Luoghi Santi portando Amore e Bontà e vivendo unicamente di doni di Amore e Bontà, sia vivo, sentito e vissuto in qualche modo dai moderni pellegrinaggi in pullmann e alberghi di lusso, perchè diversamente sarebbe molto più onesto fare del semplice turismo da brava gente che vuol vedere le cose belle di questo mondo e, per qualche giorno mangiare bene e dormire meglio, spendendo saggiamente i propri soldi.
Che a questo onesto turismo basti aggiungere il Santuario, sia pure con tutto il pietismo religioso che volete, fino a ottenere e a portare a casa fervori e entusiasmi, perchè ne venga fuori, in conseguenza, un vero e cristiano pellegrinaggio, che aiuti veramente a impostare problemi seriamente religiosi e a creare autentiche sincerità cristiane, questo è perlomeno assai superficialità e assai faciloneria il pensarlo.
Non so quanto sia giusto obbedire e consentire alle mentalità cosi poveramente umane e così terribilmente egoistiche, di gran parte della nostra gente cristiana per la quale il cristianesimo è una poltrona di qui (se non altro come desiderio e come sforzo di ricerca) dalla quale, più che sia possibile, comodamente assistere allo spettacolo di questo mondo e una soffice poltrona di là dalla quale assistere, ben sistemati, - ma più tardi che sia possibile - allo splendido spettacolo del Paradiso.


un prete


in La Voce dei Poveri: La VdP ottobre 1963, Ottobre 1963

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