Elezioni politiche e angosce di cattolici

Questo nostro povero foglio non deve occuparsi di cose politiche. Siamo d'accordo e difatti non ce n'occupiamo mai, anche perchè per i poveri - di quattrini e d'importanza personale - è tempo perso occuparsi di politica. La loro voce è come gridare nel vento e i loro problemi battono e ribattono come le onde sulla spiaggia del mare, rifrangendo sempre inutilmente la stessa acqua salata.
Soltanto la storia è buona alleata dei poveri, del popolo, della povera gente. Perchè la storia gli uomini anche politici non la possono fermare. E non riescono a fermarla nemmeno i potenti dell'industria, i magnati della ricchezza, i capitalisti della grande economia. La storia è acqua che scivola dalle mani di tutti e va avanti per conto suo. Chi pensa di essere lui a guidarla è come un pazzo che creda di tenere al guinzaglio la luna.
E' meraviglioso contemplare la libertà della storia. La sua indipendenza che arriva ai suoi misteriosi divenire non soltanto nonostante gli uomini, ma addirittura per mezzo degli uomini fino al punto che gli uomini - piaccia loro o no - ne sono umili servitori, poveri strumenti, mezzi obbligati.
Per noi credenti questo mistero della storia è esperienza scoperta e vissuta della presenza di Dio nel mondo. Perchè la potenza della storia è il Suo Pensiero che deve compiersi, è il Suo Regno che deve farsi, è la salvezza che deve sempre più realizzarsi.
E' per questo che noi cerchiamo di essere obbedienti alla storia seguendola con Amore e fedeltà, con un profondo senso di adorazione, offrendoci in serena, docile e gioiosa partecipazione.
«E' venuto il tempo in cui né su questo monte ne in Gerusalemme, adorerete il Padre... ma viene il tempo, anzi è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e Verità...» (Giov. 4, 23 e ss.).
Bisogna che la Fede vinca la paura delle incertezze dell'oggi e del domani e l'Amore cristiano deve darci la gioia del rischiare la ricerca della Verità, in campo aperto, fuori da ogni castello fortificato.
Non è più un invito fatto da avventurieri dello spirito, da scontenti per inquietudine cronica, da guastatori d'avanguardia. Anni fa (e sono così pochi!) tutto era fatto a barricata con croci issate contro il nemico. Il clima era di battaglia ravvivato e sostenuto da inni crociati. Il cuore gonfio di ardore guerriero, ci voleva poco per sentirsi colmati di gloria, aureolati di eroismo, difensori della Fede, salvatori dell'umana civiltà.
Forse per un cristianesimo povero di autenticità e di profondità, incapace di affrontare il momento veramente drammatico per importanze di svolte decisive, non fu possibile, per la sua salvezza, che il ricorso alla miseria dell'epica umana esaltata a impegno cristiano, a eroismo cattolico, ma non poteva e non doveva durare come modo ordinario e normale di affermazione e di trionfo del Cristianesimo. Le vie di Dio - e il Mistero di Gesù ne è autentica testimonianza e garanzia - non possono che essere infinitamente diverse dalle nostre.
Di là dalla barricata bisognava accorgerci che vi erano dei fratelli e le croci issate a vessillo non potevano essere contro di loro, ma anche per loro.
E d'altra parte chi si era unito a formare l'esercito schierato a battaglia, poteva darsi che lo avesse fatto non soltanto per amore di Cristo, ma anche per salvaguardare i propri privilegi, per difendere la Fede ma anche il capitale, la Chiesa ma anche il latifondo, la felicità del Paradiso ma anche e forse assai più, il benessere su questa terra.
Insomma una grossa accozzaglia di gente venuta a dare manforte perchè la barricata reggesse.
Siamo al punto, o almeno sembra di esservi vicini, in cui certe alleanze giustificate dal momento e capitate forse senza cercarle, si stanno dissolvendo.
E' male che ognuno prenda la sua strada e difenda quel che crede di dover difendere con i propri mezzi?
E' male che finalmente vengano affermati certi valori con limpidezza cristallina, liberati finalmente da ciò che non ha niente a che fare con questi valori, ma che anzi sono forse l'opposto?
E' male che il cattolico finalmente si trovi nella condizione di dover scegliere tra la Fede e il Capitale?
Per quasi vent'anni lo sforzo è stato tremendo per tagliar via dalla Comunione della Chiesa chi faceva all'amore col marxismo e col comunismo. E i mezzi sono stati molteplici e spesso strani e assurdi. E tanta angoscia ha travagliato l'anima di povera gente costretta a scegliere tra la benedizione della casa e la tessera comunista.
Ma la storia guidata dalla onnipotente pazienza di Dio, va avanti.
E ora è cominciato il tempo in cui il disagio si fa sempre più sentire in certi ambienti cattoliconi dove la scelta è fra l'obbedienza ai Vescovi o alla Confìndustria, fra la fedeltà a Cristo o al Capitale, fra Dio o Mammona (direbbe Gesù, perchè l'alternativa fondamentale del Cristianesimo comincia a essere attuale, a questi nostri tempi, su un piano sociale, come forse non mai).
E la scelta è sicuramente durissima. E i tradimenti saranno senz'altro moltissimi.
In ogni modo è magnifico e Dio sia lodato, che la difesa degli interessi materiali, la protezione della civiltà del capitale, la salvezza del privilegio, la possibilità del gran lusso, la sfacciata differenza di classi ecc. non sia più abbinata, per disgraziata forza di cose, alla difesa della Fede, della Chiesa, del Vangelo ecc.
Appena, appena hanno avuto sentore di non poterci più contare in modo assoluto, di non aver più il Cristianesimo a totale servizio, dicono di andarsene altrove.
E va bene, perchè sempre più deve venire il tempo in cui «la scure è posta alla radice degli alberi. Ogni albero dunque che non fa buon frutto, sarà tagliato e gettato nel fuoco» (Mt. 3, 10).
E ogni volta che il tempo e la storia maturano scelte di Verità e di Giustizia, i poveri non possono non rallegrarsi ed esultare: è segno chiaro che Dio è fra gli uomini a guidarne i destini. E spesso sembra di avvertire la dolce forza della Sua mano e il respirare paziente, sereno e onnipotente del Suo Amore.


La Redazione


in La Voce dei Poveri: La VdP aprile 1963, Aprile 1963

menù del sito


Home | Chi siamo |

ARCHIVIO

Don Sirio Politi

Don Beppe Socci

Contatto

Luigi Sonnenfeld
e-mail
tel: 058446455

Link consigliati | Ricerca globale |

INFO: Luigi Sonnenfeld - tel. 0584-46455 -