La poesia dei giorni

Giovedì Santo - Stamani salendo in terrazza ad un'ora insolita ho posseduto la ricchezza della terra; quella che nessuno può accaparrarsi e chiudere in cassaforte. Era, nel chiarore della luce, dono del mattino, e nel tremore dell'aria purificata dalla notte, lo scintillio impazzito di mille e mille gocce di rugiada. Gli ulivi giù per la valle brillavano come per una miriade di pietre preziose, gettate a piene mani. Lontano dalla città di cemento e pietra, tutto era straordinario come nel primo giorno, quando il Signore trovò buona ogni cosa.
- Venerdì Santo - Sono entrata in camera, stasera, al buio; i vetri della finestra grondavano di pioggia, le colline di fiori e i lumi delle case trasparivano sfigurati, come attraverso immensi occhi, colmi di lacrime. Era uno sguardo trepidante d'amore infinito su tutto il dolore del mondo, dentro occhi lavati dal pianto della notte.
- Sabato Santo - Cielo di nuvole alte e distese. Lungo l'Autostrada e poi l'Aurelia, i monti labbra e labbra protendevano a dire la parola muta della terra. E senza voce saliva la preghiera immensa dell'attesa; che venga presto domani e rifluisca la vita dalla nuvola al fiore, il cuore del mondo si
contrae a vuoto oggi che Dio è assente.
Le gigantesche labbra si moltiplicavano apparivano e sparivano nella luce, che le nuvole alte mantenevano ferma ed incolore.
- Lunedì dell'Angelo - Abbiamo percorso tutta la Riviera di Ponente e la Versilia da Bocca di Magra a Viareggio, dinnanzi ad una bellezza riversata in piena felicità.
Spesso la bellezza disarma o dà tremore per quella sua incapacità ad essere ricevuta, per quella sua pienezza e perfezione, che sono quasi disumane.
Oggi è stata un'altra cosa. Il mistero di Dio ci è stato così vicino, questi giorni, e la bellezza diventa solo immagine di un Volto, che il cuore intravede.
Per tutta la giornata quel Volto era nel sole e nel mare, nell'ago di pino e nel verde nuovo, negli alberi fioriti e nelle Apuane candidissime.
E' stato un camminare sulle rive appena increspate dall'onda, tra ricchezza d'alberi ed erbe, nello stupore di un paradiso ritrovato.


Grazia Maggi


in La Voce dei Poveri: La VdP maggio 1962, Maggio 1962

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