Napalm non violento

Nell'ottobre del 1967 Fr. Philip Berrigan SSJ, Thomas Lewes, iì Rev. James Mengel e David Eberhardt entrarono negli uffici del Distretto di Leva a Bàltimora, aprirono i cassetti dove erano le schede delle reclute e sparsero su di esse diverse tazze di sangue loro e di sangue animale.
Nel maggio del '68 furono processati come responsabili dei fatti criminosi successi in seguito all' incidente..
Ma al principio di maggio, prima di essere processati, si unirono a loro altri sette amici, il fratello di Berrigan, un Gesuita, un Fratello Cristiano, due laici, un Pastore e sua moglie, espulsi dal Guatemala dopo avervi operato 15 anni, una giovane donna che era stata per 3 anni in Uganda come volontaria - insieme essi distrussero con una bomba al Napalm di loro fabbricazione le schede di 600 reclute, nello spazio adibito a parcheggio adiacente al distretto di Leva di Catonsville. Fu scelto il Napalm, quella terribile sostanza che ha ucciso, sfigurato, sciancato tanti innocenti Vietnamiti, specialmente bambini - e fu fatto esplodere negli uffici di Catonsville perché erano logisticamente ben situati, facilmente vulnerabili e con un'area di servizio così ampia da impedire ogni danno a cose o persone.
II piccolo gruppo si avvicinò compatto all'edificio, prima entrarono le donne per spiegare cosa stava accadendo, poi seguirono gli altri, aprirono i cassetti e vuotarono il contenuto in cestini di metallo. Appena usciti essi si diressero verso l'area di parcheggio, depositarono gli schedari e vi lanciarono la bomba al Napalm accendendola con una sigaretta, poi si raccolsero intorno al fuoco furioso per recitare il Padre Nostro e cantare degli inni. Così furono trovati dai poliziotti accorsi in cerca dei responsabili.
II 24 maggio ci fu il processo ai primi quattro responsabili dell'incidente a Baltimora, la sala dell'udienza era affollata da circa 200 persone: le sentenze furono per Fr. Berrigan e Thomas Lewis di 6 anni di prigione federale, a David Eberhardt domandarono se era pentito, alla sua risposta negativa gli furono dati 3 anni, per il Rev. Mengel venne richiesta la perizia psichiatrica. Letta la sentenza i prigionieri furono portati via, ma al loro passaggio il pubblico si alzò in piedi in segno di rispetto - cominciarono gli applausi dapprima deboli, poi sempre più forti fino a diventare un clamore, il giudice seduto al suo banco non sapeva più controllare la situazione, l'autori t a ormai non era più là con lui, si era unita a quegli uomini, gli unici che la meritavano. Con le sue parole cieche, severe, insensibili il giudice aveva proclamato 1'inizio di una rivoluzione.
Noi che eravamo presenti ci siamo tanto domandati se questa era nonviolenza: quando qualcuno, ricevuta la cartolina precetto, la brucia, prende una decisione: non farò più parte del sistema della guerra. Non decide per altri. A questa nonviolenza siamo ormai abituati. Ma quegli uomini registrati nello schedario acconsentivano a quell'atto? E anche se essi lo facevano vi è un interrogativo molto più importante: hanno diritto ad esistere quegli uffici? Il piccolo gruppo di Berrigan aveva dichiarato: vi sono proprietà che non hanno diritto ad essere: le camere a gas di Hitler, i campi di concentramento di Stalin, le armi atomiche nucleari e biologiche, gli schedari degli uffici di leva ne sono solo esempi.
L'incendio di Catonsville ha segnato un cambiamento di tattica dalla protesta nonviolenta alla resistenza e alla rivoluzione. Ormai la parola rivoluzione ha perso la sua forza, ma vuole pur sempre dire una ristrutturazione del sistema, un incanalamento diverso delle ricchezze e delle risorse e una devoluzione del potere decisionale politico, così che ognuno possa fare udire la propria voce in tutte le decisioni che influiscono sulla sua vita. Sarebbe troppo facile pensare che questo si possa ottenere con proteste, petizioni, parate, dimostrazioni di massa. Continueremo a farlo dove sarà il caso. Finora queste azioni hanno comportato una maggiore pressione dell'opinione pubblica in favore di alcuni cambia menti. Ora dobbiamo sviluppare forme più decise di non violenza contro l'assassinio e lo sfruttamento, e il gruppo di Berrigan ci ha fornito un ingegnoso esempio di rivoluzione non violenta. Esistono uffici, proprietà, centri che amministrano guerra e razzismo e che sono totalmente vulnerabili per chi usando coraggio, onestà e fantasia decide di smascherarli perché crede nel rispetto, nell'amo re, nella vita. E non hanno assolutamente diritto di criticare questi coraggiosi tutti coloro che non hanno rifiutato la violenza come mezzo per mantenere uno status quo, né hanno questo diritto i seguaci di. Mr. Johnson che parlando delle rivolte negre dei ghetti proclama che con la violenza non si raggiunge nulla, mentre contemporaneamente aumenta il tonnellaggio delle bombe che quotidianamente sono sganciate sul Vietnam. E' forse davvero il momento di scegliere la strategia rivoluzionaria ma rifiutando ogni violenza perché essa è fondamentalmente antirivoluzionaria, corruttrice, intollerabile - là Provvidenza ha fatto sorgere in questi tempi gli inizi di una teoria e tecnica della nonviolenza attraverso uomini come Gandhi, Luther King e A.J. Muste.
Alcuni dei nostri amici non hanno accettato il fatto di Catonsville penso sia perché il prezzo pagato è troppo alto: 6 anni, e fratel Philip e Thomas Lewis saranno processati altre due volte. Essi sapevano a cosa andavano incontro, non hanno tentato di nascondere la loro identità, né si sono tirati indietro al momento di pagare, e questa è forse la parte più importante di tutta l'azione, essenziale per la generazione di nuove energie morali necessarie per il cambiamento che invochiamo. La rivoluzione nonviolenta domanda sangue, come l'altra. Ma il nostro, non quello degli altri: questa è la grande differenza.
È difficile, è duro credere in questa necessità specialmente quando si è soli e isolati, ma è indispensabile.


Tom Cornel (dal Catholic Worker - giugno 1968)


in Popolo di Dio: PdD anno 1° ottobre 1968, Ottobre 1968

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