Il perché delle cose

immagine:  Il perché delle cose Oggi l'uomo ha bisogno di riavere, collaudato dalla maturità critica dei pensiero moderno e dall'esperienza agitata dell'evoluzione sociale, un concetto giusto e fermo su di sè, sulla propria vita. Ha bisogno di una luce che da sé stesso trovare non può.
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Ogni religione ha in sé bagliori di luce, che non bisogna né disprezzare, né spegnere, anche se essi non sono sufficienti a dare all'uomo la chiarezza di cui ha bisogno e non valgono a raggiungere il miracolo della luce cristiana, che fa coincidere la verità con la vita; ma la stessa religione naturale ci solleva alla trascendenza dell'Essere, senza di cui non vi è motivo per l'esistere, per il ragionare, per l'operare responsabile, per lo sperare senza illusione Ogni autentica verità religiosa è alba di fede; e noi l'attendiamo a migliore aurora, all'ottimo splendore della sapienza cristiana.
Ma a chi non ha religione o a chi l'avversa noi rivolgeremo preghiera di non condannarsi da sé al peso di dogmi irrazionali, alle contraddizioni del dubbio senza pace e dell'assurdo senza scampo o alle maledizioni della disperazione e del nulla. Forse non pochi di voi hanno della religione concetti imprecisi e ripugnanti; forse pensano della fede ciò che precisamente non è: offesa al pensiero, catena al progresso, umiliazione dell'uomo, tristezza alla vita. Forse alcuni di voi sono più avidi e perciò inconsciamente più atti a cogliere il lampo della luce, perchè, se non dormono nell'ignavia e nell'ignoranza, l'oscurità del loro ateismo dilata le loro pupille verso un affannoso sforzo di decifrare al buio il dove e il perchè delle cose.


Paolo VI


in Il Nostro Lavoro: Il NL - Anno 2 - N° 4 Viareggio - Aprile 1964, Aprile 1964

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