Gli Auguri di Natale

immagine:  Gli Auguri di Natale Una povera donna del popolo ha accolto in una notte tanto lontana nel tempo, ma che misteriosamente fascia ancora la terra al chiudersi di ogni giorno, un Bambino fra le sue braccia di Madre. Il Bambino si chiama Gesù e è Figlio di quella Donna e Figlio di Dio.
Forse ti è difficile credere a questa verità fondamentale del Cristianesimo. Eppure è vero. Dio il Creatore del mondo, il padrone dell'universo, si è fatto Bambino, Figlio di Maria. Non è raccontino dà fiabe per intenerire i ragazzi. E' storia vera in se stessa perchè cosi è la realtà dell'umanità.
Ogni donna che porta un bambino fra le braccia è sicurezza che Dio si è fatto Bambino. Ogni povertà garantisce che Dio è stato povero. Tutto il dolore del mondo esige che Dio abbia patito e sia morto sulla Croce. Tutto il Mistero di esigenze infinite, di tormenti mai placati, di ricerche instancabili, di felicità insaziabili, tutta questa strana e misteriosa esistenza umana testimonia che Dio è venuto fra noi, ad abitare nella nostra casa, diventato uno di noi per portare, attraverso la Sua Onnipotenza, tutto il peso di un destino temporale ed eterno, a salvezza:
Dio, perchè si è fatto Uomo, ti è accanto, è nella tua vita. Perché si è fatto Bambino, è nella tua casa. Perchè era povero di quattrini e d'importanza umana, è solidale con te. Perchè ha lavorato e faticato per guadagnarsi il pane, è un tuo compagno. Dio parla di giustizia insieme a te e insieme a te soffre l'ingiustizia e subisce la violenza. E' mescolato dentro la folla, non è ascoltato nei suoi diritti, è oppresso dalla prepotenza, disprezzato dai ricchi, schiacciato dai potenti. Vi sono somiglianze misteriose fra te e Lui.
Ha chinato il capo davanti alla Volontà di Dio, ma non si è piegato davanti agli uomini. Non ha taciuto la Verità, ha difeso la libertà, ha lottato per la giustizia, ha amato l'umanità fino a morire per essa. Se tu cammini seriamente su questa strada, stai facendo la Sua stessa strada, passo passo con Lui.
Egli è nella tua povertà, nella tua insicurezza, nelle ingiustizie che subisci, nella libertà che non ti è concessa, nella fatica che non ti è pagata, nel logorarsi della tua vita nel lavoro. E' nelle tue mani di lavoratore, nell'ombra della tua casa di padre di famiglia. Ti è accanto nel tuo travaglio quotidiano nell'azienda e nell'officina.
Siete fatti per intendervi e volervi bene: perchè hai perduto la fiducia in Lui? Ma forse hai perdutola fiducia in Lui perchè ti è stato presentato - chissà perchè - come Lui non è, né vuole sicuramente essere. E' la nostra infinita e terribile responsabilità di testimoni della Verità di Cristo.
Perchè Dio fatto Uomo, Gesù, tu non puoi non amarlo: sarebbe come se tu non amassi te stesso o il tuo bambino. Il tuo bambino nato dalla tua carne e nutrito e allevato dal tuo lavoro, speranza del tuo avvenire.
Bisogna di nuovo far nascere il Figlio di Dio che si fa Uomo, bisogna farlo nascere ancora dove nacque allora, in quella notte. Bisogna farlo nascere nella povertà, dove è nascondimento, dove è sofferenza, dove è l'essere nulla. Perché qui Lui vuole nascere e vivere e morire se è vero che nacque sulla paglia, visse nel lavoro e morì sulla Croce.
Le sue preferenze non cambiano col mutar dei tempi e dei gusti degli uomini e quindi chi lo vuole trovare perchè crede di avere bisogno di Lui, deve venirlo a cercare accanto a te, lì dove lavori, nella tua casa dove abitano i tuoi bambini, nella difficoltà della tua esistenza operaia e di lavoratore.
Fra le candele, il suono dell'organo e le luci multicolori vi sta soltanto il Gesù bambino di gesso. Fra gli alberi di Natale, le tavole imbandite, i regali di lusso e lo sdolcinato e vuoto sentimentalismo natalizio, vi sta un Gesù bambino inutile e falso, creato dalla inesauribile superficialità e mediocrità umana.
Questi Gesù bambini è impossibile pensarli e sentirli il Figlio di Dio e di Maria, nato in una capanna, deposto in una mangiatoia, sulla paglia, perchè Dio e la Sua Salvezza fosse fra gli uomini. E' cosa seria Dio nato sulla terra e questa terribile serietà va vissuta in modo serio, degno di. Dio.
Amico lavoratore, fratello operaio, il tuo lavoro può e deve essere la culla di Dio, la tua casa la Sua casa, la tua fatica la Sua.
Bisogna che tu sappia che Gesù ti vuole bene; è sicuramente dalla tua parte, condivide i tuoi problemi, partecipa i tuoi diritti.
Se tu hai avuto l'impressione e hai pensato che così Lui non ti è stato fatto conoscere, la colpa non è Sua. Che non siate d'accordo tu e Lui è veramente un assurdo: perchè i poveri non possono non intendersi e i lavoratori non possono non essere uniti e non possono non appoggiarsi gli uni con gli altri.
Se non vi è, che Lui nasca nel tuo lavoro, nella tua casa, nel tuo cuore e con Lui una dolce speranza, una pace profonda e tutta la felicità possibile in questo povero mondo, strada spinosa e dura che ci vuole condurre in Cielo. E' Il mio augurio per te, per la tua famiglia, per tutti i lavoratori di tutto il mondo.


don Sirio


in Il Nostro Lavoro: Il NL num. unico dicembre 1962 - Viareggio, Dicembre 1962

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