Farò di ogni giorno una festa

Dies natalis di Maria Elena 2-10-2005

Dies natalis di Maria Elena 2-10-2005
"Farò di ogni giorno una festa,
di ogni cosa una festa
e me ne andrò cantando
sotto il sole e sotto la bufera
com 'è bella la parte
che m'è toccata
in sorte! "
Lelena

La Comunità Brasiliana di Bastia Umbra, insieme a quella di Roma, mi hanno comunicato la notizia con dolce serenità, sull'onda di un funerale all'insegna dei colori dell'arcobaleno, del volo di colombe, dei melograni, segno di eternità, distribuiti ai partecipanti.
Una storia - quella di Lelena e delle sue compagne - che rileggo attraverso le parole di Ernesto Balducci nella prefazione a "Lettere a un amico -Cronache di liberazione al femminile plurale", Linda Bimbi, ed. Marietti 1990: "Le trentadue consorelle che insieme alla mittente delle lettere (il destinatario è Lelio Basso, uno dei più illustri rappresentanti del socialismo internazionale, che ebbe con quella comunità consuetudini di amicizia, di frequentazione e di collaborazione negli anni '70 e 480) hanno abbandonato l'ovattata protezione del convento per affrontare i rischi della libertà dentro gli spazi comuni della città secolare". "Lasciando il velo senza rompere la dedizione totale al Vangelo, queste donne, diverse tra loro per razza, per cultura e per classe sociale, scoprono di dover compiere non una ma più rivoluzioni.
E una dopo l'altra cadono le barriere: quelle erette dal maschilismo, quelle erette dall'ideologia religiosa, quelle erette dalla cultura borghese. Passo dopo passo, l'orizzonte della vita cambia. Sono costrette a lasciare il Brasile e tentare collocazioni diverse finché, liberandosi anche dal miraggio delle soluzioni eroiche, trovano una sistemazione - e sembra una beffa -nei luoghi più classici della cristianità: Roma e Assisi (pochi anni fa, per il tremendo terremoto che colpì Assisi, si sono dovute spostare di pochi km a Bastia Umbra)". "Oggi la comunità ha raggiunto un traguardo che se non era nei suoi programmi coscienti, era nelle implicazioni della sua scelta di partenza: è religiosa ma non lo è, è cattolica ma non lo è, è claustrale ma non lo è... E' un piccolo laboratorio del futuro e lo è senza proporselo, assumendo anzi, come fatto normale, la propria provvisorietà che è, a ben pensare, la più radicale forma di povertà".
La loro storia fa "luce a molte coscienze che immerse nel travaglio della transizione, si domandano come sia possibile esser infedeli per restare fedeli, con la lampada accesa". Di questa storia, di questa luce, Lelena è seme avvolto dalla terra per fiorire il cielo.

in Lotta come Amore: LcA giugno 2006, Giugno 2006

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