Un percorso dal dolore alla responsabilità

Pensavamo succedesse solo nei film... roba da Far West. Urla, spari, fuoco, panico, inseguimento, fughe, sconcerto, rabbia, paura, MORTE.

No, non è la sequenza di una pellicola, è successo proprio qui, vicino a noi, a Massarosa, in una calda giornata di luglio, mentre tutto scorreva apparentemente calmo come ogni giorno nell'azienda dove tante persone lavorano ancora oggi, ma dove quel 23 luglio del 2010 Luca e Jan persero la vita per mano di un ex collega con gravi disturbi psichici che deteneva una pistola e un regolare porto d'armi, e che quel giorno era con loro in riunione per chiedere consigli su una sua fantomatica attività lavorativa.

Inutile cercare di raccontare il dolore che ha devastato due famiglie e tanti amici di due persone davvero speciali, un dolore che dopo cinque anni fa bruciare ancora le ferite di questa tragedia.
Invece vorrei raccontare, facendomi portavoce anche di chi in questi anni ha condiviso con me un cammino di ricerca e di speranza, quello che è successo nelle nostre coscienze e quello che forse sarebbe potuto accadere se avessimo lasciato che il mondo che ci era crollato addosso ci seppellisse togliendoci anche il poco fiato che avevamo.

Ci è stato chiaro fin da subito che qualcosa non funziona nel nostro sistema legislativo se un soggetto che per due volte ha tentato il suicidio e con un passato di gravi disagi psichici e sociali, ha/può avere un'arma detenuta regolarmente. Una delle prime frasi che ho sentito fra le lacrime e la disperazione delle mie figlie è stata «Non deve succedere ad altri quello che è successo a noi».

Ognuno di noi, all'interno del proprio cammino di elaborazione della perdita, è riuscito a trovare lo spazio per affermare il valore della giustizia intesa come impegno volto a colmare le lacune legislative in merito al possesso delle armi da fuoco, sempre strumento di offesa letale.
E così nel 2012 nasce "ognivolta Associazione familiari e amici di Luca e di Jan". Ci siamo costituiti proprio il 23 luglio, perché questo giorno diventasse oltre che memoria anche speranza in un futuro che comunque abbiamo scelto di vivere.

"ognivolta" è un invito a riflettere su ciò che ci gira intorno, evocando a ciascuno di noi il richiamo a un'attenzione al nostro quotidiano in cui abbiamo bisogno di fermarci "ogni volta che...", e ogni volta far sì che le nostre scelte siano migliori perché la prossima volta sia meno dolorosa.

Nel nostro cammino non abbiamo mai cercato di colpevolizzare soggetti, enti, associazioni. La nostra è una lotta pacifica alla ricerca di una maggior sensibilità e confronto. Un confronto che attraverso le nostre svariate attività comincia dai giovani, adulti di domani nei quali è importante sollecitare uno spirito critico in merito al possesso di un'arma da fuoco. Proprio per questo abbiamo istituito da anni una borsa di studio nell'Istituto "Carlo Piaggia" di Viareggio, incentrata sul tema del possesso di un'arma, e più in generale sull'idea di una difesa nonviolenta.

Abbiamo organizzato convegni a Viareggio e a Lucca sulla "Sicurezza nell'uso delle armi da fuoco in Italia" nei quali si è affrontato il tema sviscerando più aspetti, da quello degli interessi legati alla diffusione delle armi, all'idoneità nel rilascio di un porto d'armi, fino all'analisi del disegno di decreto legge presentato in Senato sulle modifiche alla legge sul porto d'armi. Sono intervenuti rappresentanti di istituzioni politiche, sanitarie, legali, delle autorità di sicurezza, di categorie sportive, delle associazioni di cacciatori. È stata un'occasione per analizzare il tema da diversi punti di vista, in modo da cercare una strada comune che conduca ad una maggiore sicurezza sociale.

Ogni anno organizziamo anche la "Giornata del tesseramento" dandole ogni volta una connotazione diversa per renderla un momento di arricchimento e di crescita. Nei vari anni abbiamo invitato fotografi, pittori, che, con la loro arte, hanno espresso temi e emozioni legati in qualche modo allo spirito dell'associazione. In particolare questo anno abbiamo avuto con noi l'attrice Elisabetta Salvatori che ci ha regalato un'emozionante drammatizzazione sul tema del lutto e della possibilità di una ricostruzione della propria identità in seguito ad una grave perdita.

Tale tema verrà ripreso in occasione della tavola rotonda "Il lutto fra i banchi di scuola" che si terrà il prossimo 23 novembre alle ore 16 a Lucca, a Palazzo Ducale (Sala Mario Tobino), incentrata appunto sull'elaborazione del lutto, in particolare nel contesto scolastico. Sarà un momento di confronto fra insegnanti, genitori, psicologi e operatori del settore pedagogico al fine di scambiare esperienze e riflessioni.
È attraverso iniziative come questa che l'associazione "ognivolta" mette a disposizione degli istituti scolastici la professionalità del proprio team di psicologi, laddove nasca in futuro la necessità di un supporto nella gestione di particolari situazioni di perdita.

Dalla nostra storia speriamo possa continuare a crescere una "lottacomeamore" nella certezza che si può costruire un futuro migliore privo di rassegnazione e rabbia ma generatore di sentimenti di pace e di sereno impegno civile.

Gabriella Neri
Presidente "ognivolta" Associazione familiari e amici di Luca e Jan Onlus

www.ognivoltaonlus.it
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in Lotta come Amore: LcA dicembre 2015, Settembre 2015

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