Lettera al nuovo vescovo

Mi ha fatto molto piacere ricevere una lettera un po' particolare, forse unica nel suo genere: un grande manifesto bianco ed al centro il testo della lettera che gli obiettori alle spese militari di Siena hanno scritto in occasione dell'ingresso in diocesi del nuovo vescovo mons. Gaetano Bonicelli, ex-ordinario miliare per l'Italia.
E' un documento molto semplice ed essenziale, che rivela una grossa capacità di accoglienza fraterna nei confronti di una persona molto compromessa col sistema politico-militare, anche se a seguito di un impegno di tipo pastorale. Nello stesso tempo la lettera-manifesto esprime la libertà della coscienza illuminata e sorretta dalla forza del Vangelo di pace e quindi propone una specie di «perestrojka» all'interno della mentalità ecclesiastica, il coraggio di portare a compimento le esigenze del messaggio di Cristo di fronte alla realtà delle strutture militari e delle logiche della guerra.
«E' contro la violenza che la chiesa è chiamata oggi a pronunciare per intero la parola della pace, esplicitamente tutte le esigenti conseguenze, se vuole essere fedele annunciatrice del Vangelo... A lei incombe l'obbligo di levare la voce per dire che ogni apparato di guerra, frutto car-noso di semi violenti, costituisce sempre una inversione di marcia sulla strada della solidarietà indicata da Gesù Cristo».
(don Tonino Bello, vescovo di Molfetta).
Gli obiettori alle spese militari di Siena esprimono chiaramente questa linea di ricerca evangelica che qua e là appare ogni tanto negli scritti di alcuni vescovi italiani.
Purtroppo il posto di mons. Bonicelli non è rimasto «vuoto»: un nuovo vescovo castrense è stato nominato e così la «diocesi militare» continua la sua esistenza.
Da ogni parte, nella Chiesa, si p1aude giustamente al coraggio e alla tenacia di chi lavora per la ormai famosa «perestrojka» nella realtà sovietica.
E la nostra «perestrojka» cristiana, nei confronti di tutta la realtà militare, della cultura della guerra, del significato autentico dell'amor di patria, del sistema di difesa armata dello stato e delle sue leggi (scuole di guerra, scuole di polizia), del valore morale della disobbedienza e della diserzione in caso di guerra dichiarata, quanto dovrà aspettare?
In questa fiduciosa ed operosa attesa, mi piace augurare al nuovo vescovo militare che ha sostituito mons. Bonicelli di avere il grande onore di essere l'ultimo della serie.
Don Beppe


Caro Mons. Bonicelli,
nel giorno del suo ingresso a Siena, gli obiettori di coscienza alle spese militari, le rivolgono il loro saluto.
Alcuni di noi la riconoscono come Pastore della Chiesa di Siena, altri come una delle varie autorità religiose, altri ancora come una semplice persona. Tutti noi siamo però convinti che lei può fare molto in questa città, per far crescere una cultura di non violenza, di giustizia e di pace.
Sappiamo che lei è stato un «GENERALE» dell'Esercito Italiano, in qualità di VESCOVO ordinario di tutti i cappellani militari.
Ma vogliamo credere che sia ormai una storia passata, e che oggi lei venga a Siena soltanto come portatore di valori evangelici non violenti.
NOI RITENIAMO CHE:
- quella del «VESCOVO-GENERALE» sia una contraddizione inconciliabile con il Vangelo;
- le cosidette «virtù militari» non abbiano un valore etico e religioso.
CI DOMANDIAMO:
- come facciano molti cristiani a tollerare tranquillamente il vergognoso commercio internazionale di armi;
- come mai la Chiesa sia incapace di pronunciare una condanna totale della guerra, della costruzione e del possesso di armi nucleari.
SIAMO TURBATI:
- quando la sentiamo affermare che: «l'obiezione di coscienza alle spese militari è moralmente improponibile».
Oggi lei viene a Siena e gli obiettori di coscienza alle spese militari le augurano perciò di essere una voce autentica e coerente, nelle parole e nei fatti, di quel Vangelo di Cristo di cui lei è chiamato ad essere Maestro e Testimone.
BENVENUTO FRA NOI E LA PACE SIA CON LEI!
Siena, 14 Gennaio 1990
GLI OBIETTORI DI COSCIENZA ALLE SPESE MILITARI



in Lotta come Amore: LcA marzo 1990, Marzo 1990

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