4 Novembre

Italia, 4 Novembre 1981
Caro Pertini,
Presidente degli italiani
in questo giorno, che viene festeggiato come anniversario della "vittoria", ma che noi ricordiamo come il giorno di lutto per i morti di tutte le guerre, a te che, oltre che Presidente, sei anche il capo delle forze armate, sentiamo il bisogno di comunicare alcune cose per noi della massima importanza:
1) Per prima cosa ti vogliamo dire che ti siamo vicini per certe tue dichiarazioni di principio contro la guerra, per le tue recenti dichiarazioni durante il viaggio nelle Marche - sulla necessità di agire politico in sintonia con i principi della morale, su quella di andare verso il superamento degli attuali schieramenti in blocchi contrapposti e di agire per la Pace. E riteniamo indegno che, per queste tue dichiarazioni, tu sia stato redarguito, apertamente o velatamente, dai segretari dei due principali partiti di governo, che sembrano invece essere cosi condiscendenti verso i loro colleghi di partito implicati nello scandalo della P 2. Per questo ci sentiamo, anche per il modo spontaneo e umano in cui dici queste cose, vicino a tutti i semplici cittadini di questo paese che vedono l'unico o uno dei pochi sostegni morali e civili in uno stato lottizzato e corrotto, che fa acqua da tutte le parti.
2) Ti vogliamo dire inoltre che non siamo affatto d'accordo con la linea portata avanti dall'attuale governo (purtroppo sulla scia di quelli precedenti):
a) che ha raddoppiato le spese militari mentre sta pesantemente tagliando quelle sociali:
b) che, in contrasto con la posizione presa da vari altri paesi europei (Olanda, Norvegia, ecc.), ha accettato di impiantare i missili Cruise nel proprio territorio, proprio in una zona, d'altra parte, che invece che di missili e di guerra, ha bisogno di lavoro e di sviluppo economico-sociale;
c) che ha accettato di essere il cane da guardia del medio oriente sia attraverso i missili a testata nucleare a Cosimo, sia mandando propri soldati nel Sinai, in appoggio agli interessi U.S.A. nel medio oriente;
d) che punta su un incremento di centrali nucleari o mega centrali al carbone per appoggiare e portare avanti un modello di sviluppo del paese che vede al suo centro la costruzione e la vendita di armi ed altri ordigni di guerra ai paesi del terzo mondo.
3) Noi riteniamo al contrario che il nostro paese dovrebbe:
a) non attendere che le due superpotenze mondiali (USA-URSS) si mettano d'accordo per uno non prevedibile smantellamento graduale delle loro testate nucleari, accettando cosi implicita-mente la logica dell'equilibrio del terrore, ma dia per primo l'esempio di un paese che opera con-cretamente per la pace, diminuendo progressivamente i propri armamenti nucleari e convenzionali, stimolando la costruzione di una Europa unita, denuclearizzata, fuori dai due blocchi, ed operante concretamente per il superamento della fame nel mondo e degli squilibri e della dipendenza del Nord sul Sud;
b) stimolare la costituzione, all'interno dell'O.N.U. e del nostro paese, di corpi di intervento non armati e non violenti dei conflitti internazionali ed interni, ed organizzare e sviluppare forme di difesa popolare non violenta capaci di resistere all'invasione esterna ed all'oppressione interna. La lotta non violenta degli operai polacchi di Solidarnosc é un esempio vivente ed attuale di come una azione del genere può mettere in difficoltà anche regimi totalitari e porre le premesse per una loro trasformazione pacifica in regimi più aperti e democratici, più vicini a forme di socialismo autogestito;
c) puntare su un modello di sviluppo completamente opposto dall'attuale che abbia al suo centro, invece che. una industria costruttrice di armi, uno sviluppo agricolo-industriale decentrato, basato sul risparmio energetico e sulle energie rinnovabili, sul rispetto ed amore per la natura, sul lavoro creativo e non alienato, sul capitale umano e non su quello delle multinazionali o degli appa-rati burocratici dello stato, sull'autogestione di base e non sul dirigismo centralizzato.
d) Garantire uno statuto degli obiettori di coscienza con una legge non punitiva, ma che rece-pisca e promuova la libertà di un 'affermazione della pace anche attraverso la respinta del militarismo e la promozione della difesa popolare non violenta, la protezione civile, i valori di cultura popolare, di assistenza sociale ecc.
4) Per questo noi riteniamo che su questi problemi fondamentali, delegare tali scelte a nessuno, nemmeno a governi «democraticamente» eletti, e riteniamo improcrastinabile mettere in pratica, fin da oggi, il tuo ammonimento di svuotare gli arsenali e riempire i granai.
Per far questo:
a) ci rifiutiamo di pagare quel 5,5% di tasse che vanno a costituire il bilancio militare;
b) decidiamo di versare la cifra corrispondente per la costituzione di un fondo per la pace e lo sviluppo che mettiamo a tua disposizione perché tu, con l'aiuto di un comitato costituito da personalità del nostro paese che in tutti questi anni hanno concretamente operato per la pace, con noi concordato, ne decida la più valida destinazione ai fini di una politica di distensione e di pace, per una conoscenza dei limiti e dei costi delle guerre e delle armi, per lo sviluppo di forme di lotta e di risoluzione dei conflitti che rispettino la vita degli avversari, senza per questo accettare la continuazione di forme di sfruttamento e di ingiustizia, per lo stimolo e la sperimentazione di un modello di sviluppo più umano, più consono allo sviluppo dei paesi del terzo mondo e del nostro;
c) invitiamo tutti i cittadini italiani di coscienza a seguire il nostro esempio ed a unirsi con noi in questo concreto gesto di «costruttori di pace».

Movimento Nonviolento
Movimento Internazionale della riconciliazione
Lega per il Disarmo Unilaterale





in Lotta come Amore: LcA novembre 1981, Novembre 1981

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