Questa nostra povertà

Iniziamo con il 1986 la continuità della pubblicazione di questo nostro giornalino che pur con una testata piuttosto ambiziosa e forse anche presuntuosa, è pur sempre un piccolo e povero foglio. E di questa povertà di Lotta e di Amore ne siamo sinceramente consapevoli specialmente in questi tempi nei quali la parola "lotta" è comunemente alquanto sbiadita e scolorita e l'altra "Amore" è sempre più fumettistica, da rotocalchi. Un piccolo foglio dunque che intende soltanto e con affettuosa semplicità raccontare agli amici che ci hanno dato il loro indirizzo, i sogni e le speranze, anche le delusioni e le amarezze, ma specialmente una visione della vita illuminata dalla Fede, in cui Dio, cioè, conta seriamente qualcosa e a seguito di lui, l'uomo, l'umanità
È un programma infinito e insieme molto umile tanto più per il fatto che è affrontato con mezzi decisamente poveri. E poveri non soltanto per le sedici paginette, la semplicità tipografica, la spontaneità dello scrivere ma specialmente perché siamo poveri noi che scriviamo e lavoriamo per la pubblicazione, la spedizione ecc. Siamo poveri economicamente tant'è vero che possiamo tirare avanti per la bontà di chi ci manda un po' della sua generosità e fin qui questa generosità è stata di misura tale da compensare anche chi non ci manda niente. Ma ci sembra che la cosa sia simpatica, tant'è vero che ci ostiniamo a non avere il conto corrente e a non scocciare nessuno con quella striscia di carta che vuol dire: mandami dei soldi. Perché la povertà è anche dignità e libertà. Difatti se verrà il giorno in cui non ci arriva quello stretto necessario per le spese, smettiamo di fare questa Lotta come Amore e continueremo a fare altra lotta giocandovi sicuramente tutto l'Amore.
Siamo poveri - e questa è la povertà autenticamente gloriosa, esaltante - perché non siamo niente e quindi non contiamo niente. Non abbiamo nemmeno l'ombra di un minimo di potere, nemmeno quello che può venire da una considerazione, da un apprezzamento, da una benedizione. Neanche un granello noi abbiamo di una qualsiasi autorità, non soltanto quella, ci mancherebbe altro, che vuol dire comandare, ma nemmeno quella che proviene dall'essere servi, servitori riconosciuti e accettati. Niente. Nemmeno siamo come quei cani che hanno un padrone, una medaglia al collo, qualificati perché di razza. Siamo cani senza collare sciolti, randagi, ad abbaiare alla luna piena. Assolutamente però senza museruola e senza l'obbligo di scodinzolare a nessuno. Liberi in tutto, perfino dai problemi che il nuovo concordato comporta per il clero in materia economica e circa la religione nelle scuole dello Stato, ecc.
Non sappiamo come e perché ma siamo cresciuti così, all'aperto e il vento e la pioggia, il freddo e il caldo, sono sempre stati e sono doni di Dio, cioè predilezione, abbandono, riconoscenza, accoglienza e offerta e cioè Amore.
È la povertà dell'aver venduto tutto, assolutamente tutto perfino l'ombra del privilegio, per poter cercare "il tesoro" nel campo del mondo, nella terra della storia, nella zolla di ogni essere umano... Quel tesoro, quella perla preziosa, per cui non è stupidità vendere tutto ciò che viene considerato come importante, decisivo, essenziale per ogni progetto, in questi nostri tempi, in cui "tutto" è in diretta dipendenza, come l'aria che si respira, dalla ragione economica, ivi compresa naturalmente l'evangelizzazione, la pastorale, l'azione apostolica, l'annuncio della pace e fors'anche la salvezza eterna. Perché alla povertà non crede più nessuno e più nessuno sembra affidarvi e tanto meno identificarvi il venire nel mondo del Regno di Dio.
Nessuno, nemmeno chi della povertà ne ha fatto un voto e chi dovrebbe darne testimonianza come di valore cuore del Cristianesimo.
È polemica? Pensiamo proprio di no anche se è vero che può essere Lotta: e come potrebbe essere diversamente se è vero Amore?
Ringraziamo a gran cuore gli amici che con la loro simpatia e la loro generosità condividono con noi questa Lotta e quest'Amore e a tutti auguriamo la pace, la consolazione, la benedizione della dolce Bontà di Dio per il nuovo anno 1986.


in Lotta come Amore: LcA febbraio 1986, Febbraio 1986

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