Liberare la libertà

C'è un rapporto vitale, essenziale fra il se stessi e la libertà.
Esattamente come il cuore che palpita, il sangue nelle vene, l'aria che si respira...
Il diritto alla libertà è dello stesso ordine di valori del diritto alla vita.
Il dovere di difendere e affermare la libertà è sulla stesso piano della difesa, della custodia gelosissima della propria ragione di vita. Quindi la libertà non è dono (all'infuori di Dio) di nessuno, non è una concessione. Ci appartiene come il respiro, come la luce degli occhi.
E data questa essenzialità assoluta, per l'autenticità dell'essere umano, della libertà, ogni attentato alla limitazione dei suoi spazi assolutamente senza limiti, è una criminalità, la cui gravità è proporzionale alla violenza di oppressione e di coercizione e limitazione, esercitata.

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È sconcertante la costatazione della limitata, confusa, contrastata valutazione della libertà lungo la storia dell'umanità. Anzi la libertà è il valore umano più oppresso, annientato e all'opposto più disperatamente idolatrato. Sicuramente alla radice di tutta la tragedia che sconvolge fino ai limiti estremi della disumanità, la storia umana, è il problema della libertà: la sua oppressione e la sua liberazione. Assai più forse della pazzia del potere, della disperazione della fame, della spietatezza delle ragioni economiche, degli orrori delle guerre. Degli sconvolgimenti tesi a travolgere e rovesciare i valori essenziali, costitutivi dell' essere umano, individuo e popolo, è praticamente impossibile individuare, precisare, le causali decisive, le motivazioni determinanti, le segrete, maledette intenzioni. Tanto più è impossibile rendersi ragione o anche semplicemente intuire i perché, un valore come la libertà, così decisivo perché uomo sia uomo, così affascinante nella sua meravigliosità, così convincente della sua preziosità, possa ritrovarsi. tanto inapprezzato, sconsiderato, gettato via, possa essere calpestato, oppresso annientato. Quasi spesso da provare l'impressione che la libertà sia un nemico, un ostacolo da spazzar via ad ogni costo, da cancellarne perfino la memoria, per spianare la realizzazione, l'affermarsi di progetti di umanità più autentica, più vera, più umanità, in proporzione a quanto la libertà è stata oppressa, annullata. Sono le pazzie, le criminalità, raccontate dalla storia universale dell'esistere dell'uomo. Sono le miserie, le assurdità che ogni individuo può riscontrare in se stesso, nella propria coscienza e nel proprio comportamento, Così in ogni famiglia. In ogni convivenza, comunità. In ogni popolo e razza.

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Non esiste potere che non comporti oppressione di libertà. L'autorità (e tanto più l'inevitabile autoritarismo) è a ovvie spese della libertà. Comandare vuol dire umiliare la libertà. La legge che dovrebbe essere garanzia di libertà è spesso irrisione della libertà. Il vivere sociale, questa libertà potenziata dalla comunità, è segmentazione della libertà e affannosa ricerca di impossessarsi del proprio pezzo, allargato più che sia possibile, a scapito della libertà degli altri. Anche la Fede, questa dilatazione della libertà fino alle sue misure equivalenti a quelle di Dio, spesso è oppressione dogmatizzata, è incasellamento moralistico, è coartazione clericale, cartello stradale di senso unico obbligatorio. Forse nella teologia morale non è nemmeno preso in considerazione il peccato contro la libertà: l'oppressione, la limitazione, lo sfruttamento, l'abuso di autorità, la violenza spirituale, psicologica, fisica nei confronti della libertà. Eppure è un uccidere, un ferire, un sacrilegio, la negazione dell'Amore del prossimo, assai più dell' odio, di qualsiasi offesa. E lascia amaramente perplessi l'invenzione della virtù dell'obbedienza, dell'umiltà, della sottomissione... equivalenze spesso a lasciarsi spogliare, defraudare dalla libertà, cioè di questo adorabile dono di Dio, di questa essenzialità costitutiva dell'uomo.
È anche vero che niente è venduto così disinvoltamente, spesso senza nemmeno senso di colpa o ombra di rammarico, questo bene supremo, questa essenzialità del se stesso, questa fondamentale dignità costituiva della libertà. È data via, così, sacrificata, come niente, qualcosa tranquillamente da buttare, come un ingombro, una complicazione inutile, quasi una liberazione.
Ogni proprietà, anche l'ombra di un diritto, è custodito gelosamente, tenuto sotto chiave, protetto attraverso i codici, la forza pubblica, le istituzioni, i sindacati, la politica, la morale, la religione... La libertà può essere rubata liberamente, oppressa avvilita, coartata, annullata e così via, fino alle misure estreme dell'oppressione, del soffocamento: dalla cultura, dalla scienza, dalla legge, dalla passività imperante, dall' indifferenza, dalla paura, dagli interessi economici, da una volontà di arrivismo, dal bisogno del successo, dalla stupidità della vanità. Spesso il vivere è prostituzione e sempre, immancabilmente, il prezzo pagato è la libertà.

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La libertà: il valore costitutivo dell'Essere di Dio. La libertà: il luogo dove più è la Presenza di Dio.
La libertà: l'immagine più somigliante a Dio dell'uomo.
La libertà: la definizione più esauriente dell'umanità dell'uomo. La libertà: l'atto di dichiarazione della vera dignità umana.
La libertà: l'unico vero valore nel quale gli uomini possono riconoscersi e riconoscere di essere uguali. La libertà: l'unica terra nella quale è possibile incontrarsi e vivere la uomini.
La libertà: cioè l'assurdità della guerra e l'assoluta sacralità della pace.
La libertà: là dove può unicamente palpitare Amore.

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La liberazione della libertà è dare spazio, spaziosità alla libertà liberandola dalla negazione della libertà che è il male, l'egoismo, l'assolutizzazione del se stesso, la grettezza dei propri ideali, la stupidità della vanità, la miserabilità dei propri interessi a costo di tutto, la prepotenza, ogni e qualsiasi violenza, lo sfruttamento, l'oppressione, l'indurimento del cuore, la paralisi della coscienza... questo precipitare là dove gli occhi non vedono, l'orecchio non ascolta, il cuore è di pietra e l'anima non respira più umanità. Liberare la libertà è donare all'uomo di essere uomo e a Dio di essere Dio.
È nella liberazione della libertà che la Fede riconosce e afferma che l'uomo è Figlio di Dio. La Carità proclama e lotta perché tutto nell'umanità sia Amore.
E la Speranza non è utopia ma è il cammino della storia verso la vera umanità.



in Lotta come Amore: LcA gennaio 1987, Gennaio 1987

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