Processo di Grosseto

Il 19 marzo si è finalmente concluso il processo contro gli antinucleari, di cui conoscete la storia raccontata su queste pagine.
La fatica è stata enorme fino a delle stanchezze tremende e immensa la trepidazione. Gli avvocati sono stati bravissimi e hanno condotto il processo con sottile sapienza e profonda passione: con un impegno veramente non soltanto professionale.
Quando il giudice ha letto la sentenza è stata un'esplosione di gioia e di intensa commozione: abbracci, strette di mano, lacrime, un gridare festoso...
Riporto qui la pagina conclusiva della sentenza. Gli avvocati e i giornalisti l'hanno definita una sentenza storica, un'introduzione di nuovi rapporti fra manifestazioni popolari e giurisprudenza, un'affermazione della supremazia della coscienza, un riconoscimento della legittimità di una lotta contro, il nucleare data la sua ancora non garantita non nocività nei confronti della salute e della sicurezza...
Devo però subito aggiungere che dopo un paio di settimane di tutta quella gioia e gloria, mi è pervenuta la comunicazione di appello contro questa incredibile sentenza, da parte del pubblico ministero del trib. di Grosseto e della procura generale di Firenze... e quindi tutto ritorna in tribunale!
La lotta quindi si sposterà da Grosseto a Firenze. Ancora non è stata comunicata la data. E Dio ce la mandi buona anche a Firenze e senza vento!...
«Il Tribunale, visti gli articoli 54 e 59 C.P. e 479 c.p.p. assolve dal commesso delitto di blocco ferroviario, loro contestato, Iacomino Maria, Innocenti Mauro, L'Abate Alberto, Leonardi Anna Luisa, Marasso Giuseppe, Marchi Maria Cristina, Politi Sirio, Pucci Giannozzo, perché non punibili per avere agito in stato di necessità putativa».


in Lotta come Amore: LcA giugno 1980, Giugno 1980

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